IL PANATHLON DI PESARO NON SI DA ALL’IPPICA, MA ALL’EQUITAZIONE

di Luca Ciuffoni (del 21/02/2014)



Il Club ospita il campione olimpico Mauro Checcoli per discutere di uno sport in crisi
PESARO- «Le vittorie durature si costruiscono con una sana cultura sportiva. Dove comandano i soldi si vince solo in modo occasionale». È questo il messaggio che l’ingegner Mauro Checcoli, campione olimpico di equitazione a Tokyo ’64 ed ex presidente della Federazione Italiana Sport Equestri, ha voluto inviare da Pesaro durante la conviviale del Panathlon Club organizzata al Baia Flaminia Resort.
La caratura dell’ospite ha richiamato tantissimi soci e anche le autorità locali che non hanno fatto mancare il loro saluto e sono rimaste affascinate dall’eloquio e dalla lucidità di Checcoli. A fianco di Alberto Paccapelo, alla sua prima conviviale da Presidente del Club di Pesaro, c’erano il Governatore dell’Area Giorgio Dainese, il delegato provinciale della Federazione Italiana Sport Equestri Fernando Vichi, il Presidente della Provincia di Pesaro-Urbino Matteo Ricci, il Sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli e il Past President del Club Alberto Iaccarino.
Mauro Checcoli è stato sincero e diretto nel parlare dell’equitazione e del suo futuro. Non ha nascosto che la situazione attuale è desolante in Italia, il paese dove di fatto è nata all’inizio del secolo scorso l’equitazione moderna, grazie al Capitano Federico Caprilli e il suo Sistema Naturale di Equitazione. I campioni di oggi, infatti, crescono e vincono grazie al metodo Caprilli, nato a Pinerolo e da lì diffuso in tutto il mondo. Un metodo che all’estero è stato tramandato, mentre in Italia solo Mauro Checcoli lo conosce così bene da poterlo insegnare, ma i suoi progetti di formazione per gli allenatori vengono bocciati dalla Federazione. «Il forte interesse economico – ha detto Checcoli – ha preso il sopravvento. Abbiamo giovani di talento, ma mancano rigore e progettualità. Non c’è un programma di crescita progressivo e la gestione economica della Federazione è stata disastrosa negli ultimi anni, tanto che il commissariamento è stato inevitabile. Sul futuro dell’equitazione italiana, la vedo brutta». Parole pronunciate con molta amarezza dal campione che a Tokyo nel 1964 era salito sul gradino più alto del podio olimpico guidando con mano gentile un cavallo per molti indomabile, Surbean. Il tutto grazie al Sistema Naturale di Equitazione, che in fase di preparazione e allenamento crea sintonia tra uomo e cavallo e aumenta convinzione e sicurezza.
Non sono mancate però le note liete e una riguarda proprio Pesaro, città dove spiccano due giovani atleti, Giorgia Percetti e Marco Vichi, ospiti anche loro del Panathlon di Pesaro e freschi vincitori del titolo italiano nella disciplina monta da lavoro sincronizzata.
Infine, il Panathlon di Pesaro continua a crescere e a farsi conoscere nel territorio. Recentemente è stato firmato un protocollo d’intesa con il Liceo Sportivo di Pesaro, che aiuterà a diffondere il messaggio del Panathlon tra i giovani. Un messaggio che nella prossima conviviale si focalizzerà sul binomio sport e integrazione con una conviviale programmata per il 21 Marzo, dove il Club avrà come ospite la squadra di cricket di Pesaro, costituita dalla locale comunità cingalese.




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