Panathlon Club Pesaro.

di Massimo Fiorentino (del 13/02/2016)



 E´ stata una giornata intensa, sabato 12 febbraio a Pesaro, per il professor Giovanni Boniolo, ex giocatore di basket di livello nazionale, laureato in Fisica e Filosofia, docente presso le Università di Ferrara e Monaco di Baviera, autore del volume " Le regole e il sudore: divagazioni su sport e filosofia".


Invitato dal Panathlon Club e Liceo Scientifico indirizzo Sportivo, in collaborazione con le società sportive Victoria Libertas, Volley Pesaro e Pesaro Rugby, Boniolo ha incontrato prima le 5.e classi del Liceo, presentato dal Preside Riccardo Rossini insieme al professor Giancarlo D´Amen. Nel pomeriggio ha condotto insieme a Rossini e a Barbara Rossi, presidente del Panathlon, un Seminario aperto a cittadini e atleti. In serata è stato ospite della prima Conviviale del 2016 del Panathlon.


Il professor Boniolo ha introdotto allo Scientifico il tema della conoscenza, l´importanza di formarsi un giudizio proprio in base alle nozioni conquistate con tempo, pazienza e fatica. Uno sforzo indispensabile per inseguire la "verità dei fatti", contrapposta alla "verità delle opinioni": la prima frutto di studi ripetibili, con risultati verificabili e comparabili in qualsiasi momento, la seconda frutto di sensazioni o di sentito dire, che possono spesso diventare una "trappola" per creduloni ingenui.


Nel pomeriggio Boniolo ha introdotto invece il tema delle Regole: "sono lo strumento per vivere insieme agli altri. Lo sport si dà delle regole, che tutti possono conoscere. Se le rispetto, mi confronto alla pari con chi ugualmente conosce e rispetta le stesse regole. Così il risultato finale è frutto della maggiore bravura di uno sull´altro". Nella vita sociale, le regole sono le leggi. Se voglio vivere in una società civile, in armonia con gli altri, devo rispettare le leggi. Se decido di non farlo, sono automaticamente fuori dal quel contesto.


Dalla vita sociale discende anche il concetto di solidarietà: "faccio una cosa per donare un vantaggio agli altri. Se tutti si comportano nello stesso modo, alla fine il cerchio si chiude e ne deriva un beneficio anche per me. Se invece non rispetto le regole, procuro un danno collettivo a tutto il gruppo. Nello sport a tutta la mia squadra, che verrà penalizzata dal mio comportamento fuori o contro le regole di gioco. Nella vita sociale, se non rispetto le leggi procuro un danno a tutti i miei concittadini. Per riparare quel danno verranno usati soldi pubblici, cioè quelli delle tasse. Se servono molte risorse, la conseguenza sarà un aumento delle tasse…".


In serata, infine, momento più "intimo" durante la Conviviale, guidata dalla Presidente Rossi alla presenza dell´Assessore allo Sport Mila Della Dora: "Ho iniziato a giocare a basket in Oratorio –ha detto Boniolo – poi sono migliorato e con i soldi che prendevo mi sono pagato gli studi, prendendo le lauree in Fisica e in Filosofia. Lo sport è stato per me anche pratica di vita reale: la necessità di allenarsi, studiare, e avere una vita sociale, mi ha insegnato a gestire il tempo nel modo migliore possibile. La bellezza dello sport sta nel fatto che consente a tutti di trovare la propria dimensione: lo sport è competizione con gli altri e con se stessi”.


Sport, Studio e Vita Sociale con pari dignità, dunque: "In Gran Bretagna e Stati Uniti le Università migliori aiutano addirittura economicamente gli sportivi più bravi. Lo sportivo ha uno status di prestigio e l´Università ne trae vantaggio, attirando altri studenti ed aumentando le sue entrate. Sport e Università fanno parte di uno stesso mondo". Al contrario dell´Italia, ad esempio, dove lo sportivo è visto quasi come "uno che perde tempo…".


In chiusura, una considerazione finale sul tema del doping: "Non esiste una definizione ufficiale di doping. Esiste invece una lista di sostanze proibite, che si allunga man mano che se ne scopre una nuova". E qui si torna al punto di partenza: chi si droga, viola una regola, quindi non è più uno sportivo che si confronta alla pari con gli altri. Per questo deve essere escluso dal gioco. Così come chi viola le leggi dovrebbe essere messo ai margini della vita sociale.


Lo sport è nella società, l’onore dello sportivo sta nel vincere e perdere seguendo le regole. Onore è avere cura del proprio essere virtuoso, come sportivo e come uomo.


 


Pesaro, 13 febbraio 2016


 




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